Chirurgia ricostruttiva

chirurgia ricostruttiva

Tumore al Seno e diagnostica
La Chirurgia Ricostruttiva della Mammella
Ricostruzione mammaria

La chirurgia ricostruttiva della mammella riguarda non soltanto la chirurgia dei difetti congeniti, ma anche quella conseguente alla chirurgia demolitiva post-oncologica.

Negli ultimi anni la possibilità di porre rimedio al problema del danno estetico e psicologico ha fatto passi da gigante se ci ricordiamo delle difficoltà iniziali quando il chirurgo oncologo si rifiutava anche solo di sentire parlare delle possibilità ricostruttive. Le tecniche per correggere i difetti di forma e di volume della mammella, migliorate sempre più con il passare degli anni, si sono affinate per giungere al miglior risultato estetico e funzionale nei deficit post demolitivi.

Alla chirurgia destruente come l’intervento di Halsted,  passando attraverso la chirurgia demolitiva secondo Patey o Madden, si è arrivati alla chirurgia miniinvasiva, cercando l’equilibrio fra massima radicalità e minimo residuato invalidante. Tutto ciò è stato reso possibile dal miglioramento delle tecniche d’indagine diagnostica (mammografia, ecografia e risonanza magnetica) e dalla diagnosi precoce che rappresenta l’arma migliore per combattere il tumore del seno.

La mammografia è il mezzo più efficace e più sicuro per scoprire precocemente il tumore del seno: essa dovrebbe essere eseguita d’abitudine, quando si è in buona salute, senza attendere la comparsa di qualche sintomo. L’evoluzione del concetto che il tumore mammario non è una lesione a carattere solo loco-regionale, bensì a carattere sistemico, ha portato alla stretta e necessaria collaborazione diversi specialisti, con demolizioni tessutali decisamente meno devastanti in cui è molto importante la exeresi ma anche le cosiddette terapie adiuvanti. Il tumore mammario colpisce circa il 7-8% della popolazione femminile sempre più conscia del problema, ma che sempre più richiede di conservare l’ integrità della propria immagine corporea con un atto ricostruttivo che dovrebbe avere, sempre, come obiettivo il ripristino di una condizione estetica di equilibrio ed armonia..  Le statistiche più recenti rilevano che le popolazioni più industrializzate, specialmente nelle classi sociali più elevate, si ammalano con un’incidenza maggiore di carcinoma mammario; nel frattempo, poiché il seno ha una parte così importante nell’IO femminile, nella vita sociale e di relazione, la demolizione è vissuta come un dramma, con la paura della mutilazione che sovrasta la paura della morte o del dolore.

Dopo la mastectomia l’equilibrio del rachide viene compromesso dalla mancanza dell’organo e dall’atteggiamento di difesa assunto in modo anche inconscio dalla donna a proteggere la parte lesa. Particolare importanza assumono le difficoltà legate alla vita di tutti i giorni, quali la necessità di indossare una protesi esterna, l’impossibilità di muoversi senza impaccio specie al mare o con vestiti leggeri. E’molto importante  eseguire una ricostruzione mammaria apportando il “minimo danno” alla paziente, danno sia fisico (cicatrici aggiuntive, danni funzionali) sia psicologici quali lo stress di un intervento aggiuntivo o troppo pesante per la durata dello stesso. La chirurgia della mammella è una chirurgia carica di emotività e pertanto necessita di una notevole capacità tecnica oltre che di una forte carica di umanità.

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