Rinoplastica

rinoplastica

Alla ricerca del “naso perfetto”..?

 

Il naso è situato al centro del viso, dà carattere al profilo ed è determinante per la bellezza e l’armonia del volto.

Eliminarne i difetti oggi è possibile senza stravolgere la fisionomia del viso, tenendo conto di costituzione fisica e personalità di ciascuno.

Troppo grande, storto, a punta o a patata. Liberarsi di un naso “ingombrante” e riconquistare un buon rapporto con lo specchio è il desiderio dei moltissimi pazienti che ogni anno richiedono l’intervento di rinoplastica. Il concetto di rinoplastica può essere oggi ulteriormente ampliato in quello più ambizioso e appagante di “profiloplastica”, che prevede di associare alla rinoplastica, quando ne esiste l’indicazione, altri interventi finalizzati a correggere difetti estetici di strutture quali mento, labbra e zigomi.

Quando si fa

E’ opportuno attendere il completo sviluppo morfologico del naso nel contesto del massiccio facciale (16-18 anni di età, a meno che non ci si trovi di fronte ad importanti difetti di natura malformativa o traumatica ) in modo da essere certi che la fase dello sviluppo osseo sia terminata e che il rimodellamento non subisca pertanto eventuali modificazioni. L’età é inoltre un importante parametro anche per stabilire la nuova forma da dare al naso. Un naso grande, sproporzionato o mal inquadrato nel contesto del viso, può compromettere in modo evidente l’armonia del profilo, essere fonte di inutili complessi psicologici e rendere più difficile il rapporto con la propria immagine.

Al contrario, un naso è bello, per sua stessa natura o a seguito di intervento chirurgico correttivo, quando è proporzionato ed in equilibrio con le caratteristiche proprie della faccia (fronte, zigomi, taglio degli occhi e dimensioni della bocca e del mento), con l’età, il sesso e la corporatura della persona

L’Intervento

Le strutture che lo costituiscono, (dorso, punta, radice e base della piramide nasale), possono esser modificate singolarmente (punta troppo grande) o più spesso modellate nelle nuove reciproche proporzioni, per ottenere la giusta armonia.

La rinoplastica, oltre alle ovvie implicazioni estetiche, deve tener conto, qualora siano presenti, di quei disturbi di natura funzionale che comportano la riduzione del flusso d’aria all’interno delle cavità nasali, causati dalla deviazione del setto e dall’ipertrofia dei turbinati Le tecniche chirurgiche più moderne e più frequentemente utilizzate nell’esecuzione dell’intervento sono la rinoplastica chiusa per via extramucosa o per via intramucosa e la rinoplastica aperta (Open rhinoplasty).

Rinoplastica chiusa per via intramucosa

Intervento all’interno delle fosse nasali con sezioni della mucosa; senza cicatrici visibili.

Rinoplastica chiusa per via extramucosa

Le incisioni sono all’interno del naso e quindi del tutto invisibili. Vengono eseguite in entrambe le narici per una lunghezza di circa un centimetro per parte. Attraverso le incisioni si separano molto delicatamente i tessuti molli del naso (cute, sottocute e muscoli) dalle strutture di sostegno osteo-cartilaginee (ossa nasali, cartilagini triangolari, alari e del setto). Tali strutture costituiscono infatti lo scheletro della piramide nasale e dalla loro forma dipende l’aspetto estetico del naso.

Operando all’interno dello spazio che si crea si possono eseguire tutte le modifiche necessarie per dare al naso la forma voluta; si modificano per prime le strutture cartilaginee e successivamente le strutture ossee. Dopo l’esecuzione di tutte le modifiche volute la cute ed i tessuti molli si riadattano in modo naturale alla nuova forma delle strutture di sostegno. La metodica consente di rispettare integralmente l’anatomia del naso preservando le funzioni dell’organo. Possono essere abbinati alla rinoplastica interventi sul setto nasale e sui turbinati quando sussistono problemi respiratori.

Rinoplastica aperta

In questa tecnica, largamente eseguita dalla scuola americana, la via di accesso alle strutture nasali avviene attraverso un’incisione praticata sulla cute del naso in un’area( columella ) che si trova nella parte inferiore della piramide nasale tra le narici. Dopo l’incisione si pratica un attento scollamento dei tessuti molli dalle strutture dello scheletro nasale. L’intervento procede successivamente in modo del tutto analogo alla tecnica extramucosa. L’unica differenza è costituita, quindi, dalla via di accesso. La tecnica “open” è ottimale nei reinterventi e nelle ricostruzioni complesse del setto e della piramide nasale dopo gravi traumi.

Postoperatorio

Con le tecniche attuali:

• il dolore è praticamente quasi assente;

• l’edema (gonfiore) e le ecchimosi (lividi) sono per lo più modesti e durano in media 7-9 giorni;

• il tamponamento nasale è molto leggero

• viene applicata sul naso una protezione che viene rimossa dopo sette giorni.

• non si possono portare occhiali ed esporsi lungamente al sole per circa due mesi.

• il paziente può riprendere le proprie occupazioni dopo 8 -10 giorni

• i risultati stabili e definitivi dell’intervento si ottengono dopo 8-12 mesi.

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