Arte e scienza nella mostra di Rainaldi

Arte e scienza nella mostra di Rainaldi

Cosa accade quando arte e scienza si incontrano? Che cosa le lega indissolubilmente?
Basti pensare alle opere d’arte, ai dipinti, alle statue – in particolar modo alle otto opere di Misericordia di Oliverio Rainaldi – e alla bellezza rimodellata sotto le mani di un chirurgo estetico.

Oliviero Rainaldi, classe 1956, artista di fama internazionale le cui opere sono presenti all’estero e in Italia – come Caduti nel Palazzo dell’ONU; il bassorilievo Neptune in the Wind realizzato per il marchio Maserati; la scultura simbolo del Frederik Meijer Gardens & Sculpture Park in Michigan – presenterà a Napoli il 18 luglio il suo ultimo lavoro: Le otto opere di Misericordia, attraverso le quali l’artista rivisita uno dei più grandi capolavori della storia dell’arte qui conservato, Le Sette opere di Misericordia (1607) del Caravaggio.

L’aspirazione di Rainaldi è quella di completare in qualche modo – come se la sua opera fosse l’estensione naturale profusa dalla luce del quadro – il lavoro del Caravaggio, caricandolo di ulteriori segni mistici e profondi significati.

In bilico tra sacro e profano, misticismo e indagine sulla natura umana, la scultura realizzata per l’esposizione partenopea si ispira a quella fiamma simbolo dello Spirito, citando la torcia che compare al centro della tela del Caravaggio che troneggia nell’abside della Chiesa.

Parlando di forme, armonia e volumi è difficile non pensare alla bellezza dei corpi, al loro naturale equilibrio.
E’ proprio per questo motivo che sono onorato di collaborare all’esposizione, in riferimento al mio lavoro ventennale di Body Sculpting e Scultura dell’Obesità, perché a volte la sofferenza anticipa la bellezza.