Settoplastica e rinoplastica: quali differenze?

Settoplastica e rinoplastica: quali differenze?

Il naso rimane al centro della chirurgia estetica, per quanto riguarda la richiesta ed il numero degli interventi portati a termine: i confini che separano settoplastica e rinoplastica, in realtà, non sono così netti e distinti.
Nello specifico la rinoplastica ha come obiettivo quello di rimodellare il naso e di renderlo quanto più possibile in armonia con il viso.
Si può quindi dire che ha fini per lo più estetici ed è necessario sottoporsi all’intervento quando lo sviluppo delle ossa è completamente terminato (16-18 anni di età, a meno che non ci si trovi di fronte ad importanti difetti di natura malformativa o traumatica).

Per quanto riguarda, invece, la settoplastica, ci si riferisce alla correzione del setto nasale deviato, a livello di osso o di cartilagine: lo scopo è quello di superare tutte le problematiche legate alla difficoltà di respirazione.

L’intervento di rinoplastica riguarda le strutture che costituiscono il naso, (dorso, punta, radice e base della piramide nasale), che possono esser modificate singolarmente (punta troppo grande) o più spesso modellate nelle nuove reciproche proporzioni, per ottenere la giusta armonia.

La rinoplastica, oltre alle ovvie implicazioni estetiche, deve tener conto, qualora siano presenti, di quei disturbi di natura funzionale che comportano la riduzione del flusso d’aria all’interno delle cavità nasali, causati dalla deviazione del setto e dall’ipertrofia dei turbinati.
Le tecniche chirurgiche più moderne e più frequentemente utilizzate nell’esecuzione dell’intervento sono la rinoplastica chiusa per via extramucosa o per via intramucosa e la rinoplastica aperta (Open rhinoplasty).

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