La chirurgia estetica nei giovanissimi

La chirurgia estetica nei giovanissimi

Fino a qualche decennio fa si copiava: il taglio di capelli dalla cantante preferita, il suo e il trucco, ora i giovanissimi si rivolgono direttamente al chirurgo estetico per ritoccare la propria immagine.

Dichiarano di essere insoddisfatti del proprio corpo, il 78 % delle ragazze e il 54 % dei ragazzi. Il 17,7 % vorrebbe migliorarsi, quasi la metà invece farebbe volentieri uso della medicina estetica. Il 15,8 % delle ragazze e il 3,3 % dei maschi ne ha già usufruito, nel 12,6 % dei casi, sono stati consigliati dai genitori.

Si evince senza dubbio un problema di autostima e la paura di non sentirsi all’altezza, come mostra la ricerca condotta nel 2015 dalla Società Italiana di Medicina estetica  con l’Università Magna Grecia di Catanzaro su un campione di adolescenti fra i 13 e i 18 anni.

C’è una richiesta in aumento di filler e botox tra clienti poco più che ventenni e un desiderio incredibile di apparire come si mostrano sui social gli influencer, e dietro questo fenomeno spesso si annidano disagi psicologici che non possono e non sono risolvibili solo con il bisturi.

Ricordiamo inoltre che in Italia e nel Regno Unito esiste una legge che vieta gli interventi di chirurgia plastica ed estetica sui minori di 18 anni. L’unica eccezione in merito riguarda l’otoplastica, ossia la correzione delle orecchie a sventola, che si può fare sugli under 18, a fronte di problematiche particolari, con il permesso di entrambi i genitori del minore.

Quindi il chirurgo estetico ha l’obbligo di capire le ragioni di chi vuole sottoporsi al bisturi e deve eventualmente scoraggiare un giovane a sottoporsi ad un intervento quando richiede di migliorare una parte del corpo che rientra perfettamente nella normalità, o che vuole utilizzare il botox a 20 anni perché non sopporta la minima ruga d’espressione, o ancora che voglia somigliare alla star del momento.
È giusto intervenire, invece, quando un giovanissimo ha dei difetti visibili, che compromettono il suo benessere psicologico, la vita sociale e la stabilità emotiva.

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