Come correggere i difetti con il “lifting delle cosce”

Come correggere i difetti con il “lifting delle cosce”

Oggi parliamo del lifting delle cosce, un intervento utilizzato prettamente dai pazienti – sia di sesso maschile che di sesso femminile – sono andati incontro a importanti perdite di peso.

Il lifting degli arti inferiori prevede un’incisione nascosta nella piega inguinale e consente di risollevare tutta la cute della faccia interna della coscia. La minore tonicità della pelle può essere provocata dall’invecchiamento, da una repentina variazione di peso o da scarsa attività fisica. A volte, soprattutto in caso di importanti dimagrimenti, l’intervento può essere esteso anche alla regione glutea ed alla faccia laterale della coscia realizzando in talk modo un lifting circonferenziale della coscia.

Per questo tipo di interventi, è possibile associare una liposcultura, al fine di rimuovere il grasso in eccesso. È un intervento che può essere effettuato in anestesia locale con sedazione e il lifting delle gambe, laddove richiesto, anche con l’epidurale.

La forma finale sarà quella di gambe più rassodate, più snelle e più slanciate.
Nei casi meno impegnativi le cicatrici possono essere limitate alla faccia interna della radice della coscia, ma possono anche estendersi trasversalmente lungo la piega del gluteo o longitudinalmente lungo la faccia interna della coscia nei casi più importanti.

Prima di sottoporsi all’intervento sarà utile valutare globalmente la situazione con particolare riguardo al peso, eventuali malattie cardiovascolari, presenza di diabete o di varici agli arti inferiori. L’indicazione migliore è in caso di eccesso cutaneo in una paziente di peso normale o di poco superiore alla norma.

Postoperatorio

Dopo l’operazione le/i paziente/i potrebbero avvertire dei disturbi transitori, che sono normalissimi: una leggera tensione provocata dalle suture. Le cicatrici in corrispondenza delle incisioni potranno essere coperte con un normale slip. È possibile camminare già dopo 24 ore, anche se sono consentiti solo piccoli spostamenti; generalmente è opportuno un riposo domiciliare di almeno 7-10 giorni.

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